Sintesi
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Bernard Friot |
Ospite: Bernard Friot, scrittore francese ormai conosciuto dovunque, ex insegnante di lingue, divertente e dissacrante nel senso buono della parola, vicino al "sentire" di bambini e ragazzi più di tanti altri scrittori, uomo intelligentissimo e spiritoso (ma sarà davvero francese? Scherzo, ovviamente!)
Pubblico: numerosissimo e attentissimo, bambini timidi solo nei primi 10 minuti e poi via alle domande, molte mamme, alcuni papà (!). Poche sedie, molti cuscini come deve essere
Incontro: Sara legge molto bene alcuni brani dei libri di Friot e dialoga con lo scrittore che risponde pronto, racontando episodi della sua infanzia e adolescenza. Bella la citazione dei nomi di chi ha tradotto i suoi libri in italiano (spesso del traduttore non compare nemmeno il nome, oppure il suo nome è scritto così in piccolo che manco lo si vede)
Fine: Sara comunica che Friot è in tour in tutta Italia e che deve scappare con lui (in senso figurato, o picture sense) alla Biblioteca Delfini di Modena, ma si deve rimandare la partenza perché tutti i bambini e i grandi vogliono comprare i suoi libri (Milena è in agguato come la più esperta delle fatestreghe venditrici!), vogliono, come è giusto che sia, la dedica: Bernard si siede al tavolo per le firme e pare non si debba alzare mai più, c'è una fila come in posta! Successo, successo

leggete, leggete...
p.s.: Bernard parla un italiano stupendo, deliziosi alcuni suoi accenti, che mi suggeriscono un prensiero profondo: i bambini italiani non dovranno avere mai più paùra, ma pàura di fronte alla reàlta, ormai dovrebbero essere abituati al fatto che, come dice Lovecraft, il sentimento più àntico dell'uomo è la pàura! Scusa, Bernard, ma l'omino ex-tondo è un burlone patentato!
E lunedì 12, sempre a Il Castello di carta, un'altra "grande": Giusi Quarenghi. Presenterà I tre porcellini, illustrato da Chiara Carrer (Topipittori). Accorrete, accorrete...