mercoledì 19 dicembre 2012

ALEX, un grande maestro che...


Lettera ai miei allievi: oggi hanno bocciato il maestro!

di | 17 dicembre 2012

Cari allievi, oggi il vostro maestro è stato bocciato. Sì, avete letto bene: il Ministero della Pubblica istruzione, al Concorsone, mi ha rimandato. Il maestro, che ogni anno entra in classe insegnando storia, geografia, musica, educazione all’immagine, informatica, scienze, dopo aver passato un concorso e ottenuto l’abilitazione nel 1999, non ha passato il test di preselezione che è stato costretto a fare per tentare di non essere più precario.
Un personal computer, non una persona, in cinquanta minuti ha deciso che io non potrò continuare a essere il vostro maestro ogni anno ma sarò destinato ancora a girare come le giostre da un paese all’altro. 
Con me sono stati bocciati sei su dieci che hanno provato: su 22 persone che erano in aula con me solo 9 sono state promosse.
Volete sapere cosa mi hanno chiesto? No, non ho il coraggio di dirvelo, cari allievi. Voi state immaginando domande sulla didattica, su come si trasmettono a voi la storia, la geografia, l’educazione civica. State immaginando che mi hanno “interrogato” per sapere come v’insegno a usare internet, la mail, i social network che il 74% di voi utilizza.
No, nulla di tutto questo. Mi hanno fatto un quiz, come quelli che fate voi quando vi costringono a fare i test dell’Invalsi più o meno. Per sapere se so fare il maestro mi hanno chiesto: “Pamela, Fiona e Gina, sono tre ragazze newyorkesi. Stanno prendendo il sole in una piscina della loro città. Pamela indossa un costume intero. Fiona legge un libro, Pamela e Gina sono cugine”. Dovevo indovinare la risposta esatta tra queste quattro:  “Fiona è una studentessa universitaria;  Pamela è grassa; a Roma non sono le 9 del mattino; Pamela e Fiona sono cugine”.
Lo so che state ridendo. Ma i vostri maestri oggi non hanno il sorriso. Dicono che si chiama logica, cari ragazzi.  
Eppure domani dovrò tornare in classe in una scuola illogica. Mi hanno bocciato ma per qualche mese servo ancora al signor ministro che avrei voluto vedere fare un test con me.
Domattina tornerò tra voi, continueremo a leggere il quotidiano insieme, a imparare la Costituzione e la democrazia con i nostri consigli comunali di classe. Parleremo ancora di musica senza suonare il piffero ma ascoltando Fabrizio De Andrè e Giorgio Gaber. Vi insegnerò scienze portandovi alla fiera del consumo critico a Milano. Cercherò di ascoltare ancora i problemi di quelli tra voi che hanno il papà e la mamma separati; di chi non riesce a studiare perché a casa non c’è nessuno che lo può aiutare visto che mamma e papà parlano poco l’italiano ma molto bene l’arabo. No, non mi sono dimenticato: anche se non so bene rispondere al quiz di Fiona, Gina e Pamela; anche se la nostra Scuola italiana non ha soldi continuerò a organizzare il nostro viaggio d’istruzione al Parlamento a Roma o sui beni confiscati alla mafia in Sicilia, cercando soldi tra qualche imprenditore. Andremo a Mirandola, a incontrare i bambini che vivono nei container: perché per noi parlare di Emilia è anche questo.
Non preoccupatevi, quel signore che si chiama Francesco Profumo, forse non ama veramente la scuola ma il vostro maestro prova ogni giorno ad amarla. Anche se è stato bocciato.
Aggiornamento del 18 Dicembre, ore 15:40
Visto il successone del post, pubblico anche questo testo che ho inviato al Sottosegretario Rossi Doria, al Segretario particolare del ministro e al collega capo ufficio stampa.
Carissimo dott. Della Pietra, carissimi colleghi giornalisti dell’ufficio stampa, quando alla fine dell’anno scolastico incontro per l’ultima lezione i miei allievi, regalando loro la Costituzione, ricordo quattro regole: rompete sempre le scatole; non siate indifferenti; denunciate ciò che non va; viaggiate. In questo link trovate il mio “rompere le scatole” a chi ha indetto questo Concorso senza confrontarsi con chi ogni giorno vive la scuola. Il ministro avrà la responsabilità di inserire nella scuola prossimamente, non giovani e gente che fino a ieri è stata tra i banchi, ma 40enni che hanno provato il concorso e diventeranno magari insegnanti facendo un’altra professione. 
Caro Della Pietra, quando a settembre la chiamavo, per chiederle un confronto lei mi rassicurava con le solite parole di circostanza “la chiameremo presto”. Io non sono fesso. So bene che il Ministro non ha mai avuto la mia richiesta. So bene che voi, con il vostro stipendio assicurato e ben pagato, proteggete di volta in volta chi sta nella teca e non vuole ascoltare l’urlo di chi in questo Paese non ce la fa più. 
Ma sappia, dottor Della Pietra, che questo post l’hanno visto 34 mila persone, ha avuto 293 tweet. Voi provate a fermare il dialogo democratico con i cittadini, con chi vorrebbe confrontarsi ma chi vi scrive continuerà a denunciare, a rompere le scatole perchè crede ancora nella Costituzione, da cittadino, da maestro, da giornalista.
Prima di salutarvi voglio solo pensare per un attimo ai vostri figli. Magari andranno in qualche scuola privata, ma sappiate che se frequentano la Scuola pubblica, non hanno bisogno di maestri allevati a logica, a Sudoku ma di insegnanti che sanno amare, che hanno la capacità di guardare negli occhi i bambini, di trovare soluzioni alla mancanza di finanziamenti, di docenti che aprono le loro classi perchè ci sia una Scuola che guarda all’Europa, che guarda alla propria città, al proprio quartiere. 

Cordialità


che dire? Beh, io provo a dire qualcosa...

una CLASS ACTION degli studenti italiani, come dice la mia saggia amica Lule (ex-insegnante), contro queste cose sarebbe meravigliosa, non credete?

Allora, avanti, come le Pantere.., lasciate orme dappertutto, chiedete aiuto ai maestri veri, ai prof. veri, ai genitori veri, dite che volete una scuola seria, nelle mani di insegnanti seri, scelti non con quiz "moderni" (la parola usata dal Ministro, oltretutto docente universitario, forse assunto tramite quiz? O peggio?).

che cos'è un minuto a risposta se confrontato con ore e giorni e mesi e anni di studio, di vita nella scuola, anche da supplente, anche da precario, assieme a ore e giorni e mesi e anni dedicati alla vita dei propri alunni/studenti, a qualunque ora del giorno e della notte?

per troppo tempo, e su troppi fronti, non abbiamo urlato la nostra rabbia quando ci siamo trovati davanti a questi orrori, perché, ci dicevano e ci dicevamo (e ci credevamo) che dire certe cose era da qualunquisti, che la realtà è complessa, che sognare scorciatoie era pericoloso. Abbiamo sbagliato: dovevamo urlare più forte, urlare contro chi usava le nostre povere grida come strumento di repressione, urlare anche contro quelli che facevano "l'ombra cinese della P38", quelli che ci hanno davvero fottuto con le pallottole al posto delle urla... La vera repressione ha il volto della normalizzazione, dell'omologazione, del "modernismo à la Parfume" (ogni riferimento a persone è del tutto voluto!) 

scusate, ma sono così incazzato che salto da un tempo storico all'altro come se fossi un ballerino impazzito

ok, dopo tanti post deliranti e ridanciani, un post incazzato me lo concedete? Leggete, leggete, divulgate, divulgate...


giovedì 13 dicembre 2012

Un castello di libri, Mirandola. Elisabetta Cremaschi

Elisabetta Cremaschi continua la sua opera di "ricostruzione culturale" dei territori colpiti dal terremoto e ci manda l'invito a una inziativa bella e importante per il prossimo fine-settimana, a Mirandola, a Villa Tagliata. E' importante partecipare, dare un segno di attenzione a chi non vuole rinunciare alla cultura come "gesto" di sviluppo, di cittadinanza, di responsabilità verso noi stessi e verso gli altri, di incontro e dialogo. Partecipare è non solo importante, ma è anche bello: poter incontrare scrittori, giornalisti, artisti, sentire le loro voci che parlano di futuro (in un paese che pare avvolgersi sempre più in un chiacchiericcio vuoto e malefico, con macerie ben più terrificanti di quelle dolorosamente reali che ancora ingombrano tanti luoghi dell'Emilia), sentire la forza che solo mediante l'autentica voglia di parlare e ascoltare  produce bellezza e verità. Accorriamo, allora, accoratamente invitati, uniamoci al coro, accoriamoci e basta così! Grazie Elisabetta

il programma di "Un castello di libri" è sul blog di Elisabetta: gavrocheblog.blogspot.com/




domenica 11 novembre 2012

Bernard Friot, un pomeriggio a testa in giù

pomeriggio bello e divertente, quello di ieri, prima del temporalùn, della pioggia a catinelle senza nubi a pecorelle, senza una cosa che comincia con "l" (Ah, Buzzati!), con risate a crepapelle, con le libraie e le editrici più belle, con mondi quadrati e rotondi, con pensieri profondi, con ragazzi e bambini, con accenti ballerini...

Sintesi

Bernard Friot
 Luogo: Libreria Il Castello di Carta, Vignola (MO) http://www.castellodicarta.it/

Ospite: Bernard Friot, scrittore francese ormai conosciuto dovunque, ex insegnante di lingue, divertente e dissacrante nel senso buono della parola, vicino al "sentire" di bambini e ragazzi più di tanti altri scrittori, uomo intelligentissimo e spiritoso (ma sarà davvero francese? Scherzo, ovviamente!)

Pubblico: numerosissimo e attentissimo, bambini timidi solo nei primi 10 minuti e poi via alle domande, molte mamme, alcuni papà (!). Poche sedie, molti cuscini come deve essere

Incontro: Sara legge molto bene alcuni brani dei libri di Friot e dialoga con lo scrittore che risponde pronto, racontando episodi della sua infanzia e adolescenza. Bella la citazione dei nomi di chi ha tradotto i suoi libri in italiano (spesso del traduttore non compare nemmeno il nome, oppure il suo nome è scritto così in piccolo che manco lo si vede)

Fine: Sara comunica che Friot è in tour in tutta Italia e che deve scappare con lui (in senso figurato, o picture sense) alla Biblioteca Delfini di Modena, ma si deve rimandare la partenza perché tutti i bambini e i grandi vogliono comprare i suoi libri (Milena è in agguato come la più esperta delle fatestreghe venditrici!), vogliono, come è giusto che sia, la dedica: Bernard si siede al tavolo per le firme e pare non si debba alzare mai più, c'è una fila come in posta! Successo, successo











Dei libri di Friot, pubblicati da Il Castoro, ne parlano ormai tutti, ma ce n'è uno, pubblicato dai Topipittori nella collana Gli anni in tasca, tradotto da Giovanna Zoboli, che suscita ancora emozioni e discussioni contrastanti: Un altro me, un libro duro, autentico, sofferto, da leggere soprattutto ai ragazzi, un libro che fa pensare molto, che ti fa scegliere di stare dalla parte dei ragazzi, una volta tanto e, pertanto, un libro che sembra ancora "spaventare" librai, bibliotecari, insegnanti. Bernard ne parla poco (sono più i bambini che i ragazzi in sala), ma gli occhi gli luccicano come se lo stesse ancora scrivendo. Un libro così è una sfida, un invito alla consapevolezza del leggere, del mettersi in relazione con la propria storia (e con la storia di ognuno di noi), del vivere. Sono rimasto turbato molto quando l'ho letto per la prima volta, non sapevo che dirne, mi pareva un "esercizio". Ora so che è un libro vero, carne e sangue, gioia e dolore,  parole e silenzi. Grazie, Bernard.

leggete, leggete...

p.s.: Bernard parla un italiano stupendo, deliziosi alcuni suoi accenti, che mi suggeriscono un prensiero profondo: i bambini italiani non dovranno avere mai più paùra, ma pàura di fronte alla reàlta, ormai dovrebbero essere abituati al fatto che, come dice Lovecraft, il sentimento più àntico dell'uomo è la pàura! Scusa, Bernard, ma l'omino ex-tondo è un burlone patentato!

E lunedì 12, sempre a Il Castello di carta, un'altra "grande": Giusi Quarenghi. Presenterà I tre porcellini, illustrato da Chiara Carrer (Topipittori). Accorrete, accorrete...

venerdì 9 novembre 2012

tornerò?

travolto da un insolito destino (a dire il vero molto, ma molto solito: lavoro, scrittura, incontri, giterelle, fannullismo puro e semplice, dieta, ecc.), ho trascurato il blog (chiedo scusa). E' però con consapevole autorevolezza (?) che mi accingo ad annunciare il mio strombazzante rientro tra coloro che scrivono pensieri e parole (senza scomodare né Mogol né Battisti). Perché, chiederete voi? Si stava bene ugualmente anche senza dover andare sul blog del Riccio, la vita ci sorrideva ugualmente a tratti, che palle, ma cosa avrà ancora da dire, tanto fingo di leggere... e altri inconfessabili pensieri.

Perché sì, perché ho voglia di farlo, perché mi è piaciuto, perché mi va... perché, nella totale indifferenza dei più, la mia vita è cambiata e, di conseguenza, anche la vostra vita è cambiata. Ci siamo lasciati in regime di democrazia parlamentare, ci ritroviamo in regime di monarchia illuminata e... sorpresa, io sono il vostro RE (e non la nota musicale!).

Non ci credete? Eccomi a voi, quale monarca illuminato, democratico, non-grillino, piccolino, rotondetto, la rondine sotto il tetto, commovente a rubinetto... (ho sempre odiato i puntini di sospensione, ma ora, da RE, li uso come pare a me). In tempi di dura crisi economica e politica, come si dice, è necessario un uomo forte, è necessario chiedersi non quello che il nostro paese può fare per noi, bensì quello che un nuovo RE può fare per il nostro paese! Dopo Osama e Obama, ora c'è Omama! (si può pronunciare anche Omammamia! oppure Omadonna!).



sintesi dei fatti e delle news dal N.R.D.I.  (Nuovo Regno d'Italia):

1) Mo Yan ha vinto il Nobel per la letteratura (chi non ha letto "Il supplizio del legno di sandalo", lo faccia subito, il dolore poi passa, ve lo giuro!), leggete leggete
2) Alessandro Piperno ha vinto un premio liquoroso (chi ha letto i suoi libri vince un Buono Maalox 2012)
3) Mi sono strappato a morsi una verruca dal dito indice della mano destra (scoprendo solo allora, che si trattava di una verruca, dopo corsa in farmacia per sanguinamento abbondante); aspetto chi me la bruci definitivamente, offresi sorriso ed eterna riconoscenza
4) Non è uscito nessun nuovo libro mio, per la gioia di tutto il mondo dei lettori, mentre sono usciti bellissimi e nuovissimi libri di artisti bravissimi: Alicia Baladan, Simone Rea, Giusi Quarenghi, il maestro Roberto Piumini, Antonio Ferrara. Altri bellissimi libri sono in uscita: Ninamasina, Marta Iorio, e tanti altri bravissimi scrittori e illustratori (si vedano i blog che seguo con le novità), cercate, cercate
5) Elisabetta Cremaschi ha ricominciato a farci stupire e maravigliare sul suo blog Gavroche (Betti è stata inoltre l'anima di progetti per le zone colpite dal terremoto, come avevo già scritto alcuni post addietro [che bella la parola "addietro"!], leggetela, leggetela
6) Se dovete regalare l'ultimo Murakami, attenzione a non fare come me che mi sono sbagliato e ho regalato il libro 3° a chi non aveva ancora letto il libro 1° e 2° che sono in un volume unico (c'è anche chi ha ricevuto in regalo il lunghissimo volume di Bolano e mi ha tormentato per un mese che c'era qualcosa del libro che le sfuggiva, scoprendo così che le avevo regalato l'ultima parte, la mia distrazione sta peggiorando, non dite a nessuno che faccio il bibliotecario!)
7) notizia non pervenuta, ma siccome i peccati capitali sono 7, mi piaceva mettere il numero 7, tutto qua.

Bene, sfogare mi sono sfogato, amati sudditi. In breve: ritornerò presto, qualunque cosa pensiate.

Ciao, S.A.R. Vittorio ( ma potete chiamarmi Vit) Emanuele IV

il re tondo che...

venerdì 31 agosto 2012

perché il Rosso non è solo "teoria", ma è pratica quotidiana. W il Rosso!


il gruppo studi capotauro mostra la pubblicazione su Rosso Belvedere 2011 e altre pubblicazioni


 
l'angolo morbido con le tavole originali di "Una storia Guaranì" di Alicia Baladan


Ancora le opere di Alicia



questo angolo ha visto molti bambini leggere libri bellissimi
 
anche quest'anno le icone di Maria Grazia hanno trovato uno spazio raccolto, quasi una piccola cappella silenziosa



Vassili e Damiela, farmacisti per caso, presentano il loro magico gioco con i colori, una vera gioia per gli occhi!
Villiam, storico sostenitore del Rosso, ammira il risultato degli esperimenti di Vassili e Daniela



Paolo Maini, restauratore, ci accompagna lungo l'Italia e ci affascina con lw sue "facce di bronzo"


il Rosso dei giovani: Tommaso Riccioni e Francesco Silipo presentano il loro video "Luce rossa, luce verde", una fresca sorpresa, un limpido sguardo sul nostro Belvedere. Grazie ragazzi!






si parte per Sasso con Alessandra che ci guida, il sole è caldo, la forza è tanta!

quando il gioco si fa "duro" i duri cominciano a giocare: la squadra vincente presenta il suo lavoro di gruppo sulla pillola ad essa toccata in sorte
Il "Lupo", storico animatore del Rosso, interpreta il paziente bisognoso di cura. Bravo!
Chiara e Maurizio ci accolgono nel loro bellissimo ristorante, per un primo aperitivo
il Gruppo Pro Sasso offre il pranzo ai coraggiosi escursionisti, pranzo ottimo e abbondante
i "segni" meravigliosi sugli stipiti della cse più antiche: anche questo è Rosso, anche questo è Belvedere
il 1° "belvedere" concreto: grazie alla Pro Loco di Lizzano, un angolo del apese è ritornato "bello"!



giovedì 23 agosto 2012

altro Rosso, se non vi è bastato!


la strada era di nuovo in forte salita, ma ce l'abbiamo fatta grazie a tanti amici


installazione di Franca Cattani nella ex-cappellina: emozione e genio "al lumen" (si entrava 5 alla volta!)


Benedetta si muove sinuosa tra le opere, che bella!

Il "Fil Rouge" di Benedetta è finito, il gomitolo pare chiedere il bis...


Lule con il rosso pop-up fatto per lei da Piero Franchi, mago della carta!


Non solo Franca è architetto errante, pure le sue opere, l'installazione giunta la sera prima da Seoul, è dovuta ripartire per Berlino, o un altro luogo della sua architettonica erranza... Ex-cappellina spoglia, ma piena di emozioni appese alle piccole pareti come brandelli di comune esperienza.

red hot pepper, grazie Stefano, di questo energetico rosso!


il "cruciverbone belvederiano", per lizzanesi e non, momento di allegra condivisione di una terra ancora da scoprire
e ancora da salvare 


la "giuria" del gioco delle pillole: Presidente assoluto Vassili il farmacista,
suo aggiunto (in veste di segrretario) io


i gruppi si preparano a presentare il loro lavoro sugli effetti collaterali delle pillole:
divertimento leggero e sano, non come le pillole!

seguiranno altre foto, così, tanto per stare ancora insieme e ridere un po' di noi e della nostra rossa follia...

venerdì 10 agosto 2012

prime foto del Rosso!

grazie a Stefano e Laura, abbiamo le prime foto del Rosso Belvedere 2012. Eccole con le solite didascalie (le dida fanno capire forse poco, ma chi non c'era deve accontentarsi dei miei deliri didascalici!).
Iniziamo con alcune delle opere in mostra:

In a Twitter, di Oscar Baccilieri



Senza titolo (è mia, grazie Oscar!) di Oscar














la "Casa del Sole" (modellino), eco-progetto realizzato da Franca Cattani, architetto geniale ed errante



Il meraviglioso tavolo di Franca Cattani a cui ci ha invitati assieme a Pual Gauguin e Vincent Van Gogh: una meraviglia di art & design firmato Cattani

il pubblico comincia ad affluire come un affluente...

Il tavolo-laboratorio di filatura e tintura della lana, a cura di Germana e Ifat (loro sono temporaneamente assenti!)

le tarsie in legno realizzate dall'ultimo artigiano belvederiano Johny Giacobazzi da Viciadgo



La sala incontri è pronta e abastanza in ordine... via!


Stefano ci parla della sua fotografia e della fotografia che ama...


 

Alessandra presenta il libro su Rosso Belvedere 2011 e accoglie l'ormai amico arch. Gianfranco Censini


Benedetta danza il suo "Fil Rouge" e affascina tutti

ecco, con molto ritardo, alcuni momenti belli, intensi, caldi. A presto con altre foto, guardate gente, guardate

venerdì 27 luglio 2012

Eccomi di nuovo, dopo un lungo silenzio, dovuto ai numerosi e, naturalmente non onerosi impegni degli ultimi giorni. Ego nunzio vobis: habemus fotografie su Rosso Belvedere 2012 e, presto, avremo post dedicato. per l'intanto godetevi il primo rosso, quello che ci ha accompagnato fin dall'inizio...



ora vi possiamo svelare che la foto bellissima di Stefano Germi per Rosso Belvedere 2012 è...
un PEPERONE! A chi aveva indovinato va il nostro bravo, agli altri bravi ugulamente per averci provato, a Stefano bravo e grazie ancora...



e poi, la cartolina 2012, con la foto della solita 500 rossa di Sergio Polmonari, detto Mannella
e poi, apresto...

mercoledì 4 luglio 2012

il bibliotecario tondo... più cattivo del mondo!


 sarà il disegno regalatomi da Michele con il ritratto della Pimpa? sarà che il grande fotografo Cerati mi ha voluto cattivissimo? sarà quel che sarà, ma il martello in mano serva da monito a tutti gli utenti. Sto per ritornare in biblioteca!

2 settimane di fuoco e poi... si ritorna al lavoro
presto, alcune immaginicommentate dell'edizione 2012 di Rosso Belvedere, un successo anche quest'anno. Grazie a tutti, ale riccio


martedì 19 giugno 2012

in ritardo, ma sempre più rosso!

carissimi, ecco a voi il Rosso Belvedere in versione 2012! Grazie, intanto, a Renzo Bonucci e Daniela Soffritti per il velocissimo e prezioso òlavoro di studio di locandina e programma di sala... leggete, leggete, ma, soprattutto, partecipate e fate partecipare! ale riccio, il quasi guariticcio...

mercoledì 13 giugno 2012

mercoledì 6 giugno 2012

diamoci da fare!

Un breve post per segnalare che Elisabetta Cremaschi, nel suo bel blog Gavroche, parla dell'emergenza terremoto nella sua terra di Mirandola e di idee per costruire un percorso di interventi che aiutino le persone dei luoghi sconvolti dalle continue scosse. Che cosa possiamo fare? Prima di tutto, ringraziare Elisabetta che si è subito data da fare per lanciare l'appello. Seconda cosa, scrivere all'indirizzo mail del sito Gavroche per dare la propria disponibilità a fare qualcosa, una volta terminata la fase dell'emergenza. Terza cosa, cominciare a pensare a eventuali attività da proporre. Per ora, basta scrivere semplicemente per dare la propria disponibilità. Scrivete...scrivete!
Grazie Elisabetta e buon lavoro.

ah, la terra, la terra dove affondano le nostre radici, bagnate da lacrime non ancora domate
ah, la terra, la nostra terra, dove si alzano occhi non ancora spenti...

venerdì 25 maggio 2012

scuola e scuole: viva peio scuola viva!

grazie a Giulia Mirandola per averci permesso di vivere un'esperienza unica. Di cosa si tratta? Copiamo dal post che Giulia ha scritto per il blog dei Topipittori. Eccovi e leggete... leggete... dedicato ai genitori e ai bambini di Peio Scuola Viva.

giovedì 24 maggio 2012

A scuola tra bosco, cielo e prato

[di Giulia Mirandola] 

Per la seconda volta sono salita in Val di Pejo accompagnata da visitatori d'eccezione: Alessandro Riccioni, Alicia Baladan e Giusi Quarenghi. Come un anno fa, la meta è stata una pluriclasse di montagna, ai piedi del monte Vioz, nel Parco Nazionale dello Stelvio. Non più la scuola elementare Bevilacqua, chiusa definitivamente in un clima di scontento e incertezze nel giugno 2011, bensì la Scuola Pejo Viva, un'esperienza inedita in Trentino e originale di per sé, basata sull'insegnamento parentale, documentata giorno per giorno attraverso un sito: strumento di comunicazione consono ai tempi che corrono.

Scuola Pejo Viva.
Da settembre 2011, nove bambini dai sei ai dieci anni e i rispettivi genitori, seguiti quotidianamente da un gruppo coeso di insegnanti volontari, fanno scuola "senza scuola", in due aule ricavate con semplicità da un appartamento a pochi passi dal vecchio edificio scolastico. La campanella è appesa a una legnaia, le bandiere sono quelle dell'Europa, dell'Italia e del Marocco (in classe ci sono tre bambini marocchini). Nessuno avrebbe scommesso sulla durata oltre Natale di Scuola Pejo Viva, quando la realtà mostra che ciò è stato possibile. In questi giorni Fatima, Davide, Arianna, Agnese, Lorenzo, Maryam, Omar, Nicola, Lisa si preparano agli esami, la prova per loro più difficile.

Alicia e Alessandro.
 La porta della scuola si è aperta innumerevoli volte nel corso dei mesi ad ospiti saliti in quota per conoscere da vicino questa realtà e ascoltare i tanti perché di una scelta radicale come quella di rinunciare alla cosiddetta scuola di tutti, la scuola pubblica. Da parte mia ho cercato di avvicinare il racconto di Scuola Pejo Viva a persone che a titolo diverso si occupano di storie. Tra loro, un antropologo visuale, Michele Trentini, che sta progettando un documentario sull'argomento; Alessandra Henke, una giornalista di Radio 3, che dedicherà alla vicenda un radio documentario in cinque puntate per il programma "Tre soldi"; Luigi Monti, direttore della rivista "Gli asini", che nell'intervistare il maestro Alberto Delpero ha scoperto un nuovo mondo; tre autori, Riccioni, Baladan, Quarenghi, che con i loro versi e illustrazioni hanno seminato letteratura per l'infanzia; Maria Giaramidaro, attiva nel campo della promozione della lettura e fondatrice di Oliver Associazione Culturale, che da Mazara del Vallo ha risalito la penisola per osservare differenze e somiglianze tra la Sicilia e il Trentino.


Alessandro, Maria e Giulia.
L'arrivo di Riccioni, Baladan e Quarenghi portava con sé una motivazione: fare poesia. Riccioni e Baladan si sono concentrati sulle pagine del loro Cielo bambino, prima attraverso una "ginnastica" di gesti e parole condotta da Alessandro Riccioni, adatta a slegare il linguaggio e a sciogliere con il corpo la mente. Poi con un gioco dell'oca magnifico, disegnato da Alicia Baladan, ingrandimento con variazioni dell'ultima tavola del libro, giocato a squadre di "soli", "lune" e "comete", con un grande dado di cartone. Riccioni si è presentato ai bambini come "l'omino tondo che fa impazzire il mondo" ed essendo un poeta di parola ha fatto impazzire per un po' chiunque gli capitasse a tiro. Con Alicia il gioco era all'aperto, tra terra e cielo, in mezzo a improvvisazioni in rima, risate, pegni in forma di canto e molto dialetto mescolato alla lingua italiana.
Il gioco dell'oca di Alicia, da Cielo bambino.

I bambini all'opera.
Sul rapporto tra dialetto pegaese e lingua italiana ha lavorato a fondo Giusi Quarenghi, impegnata due giorni dopo nella costruzione di un libro di grande formato, A scuola tra bosco, cielo e prato. Si tratta di un progetto collettivo di scrittura, che verrà presentato in sede d'esame.


A scuola tra bosco, cielo e prato.
Giusi e i bambini al lavoro
Nelle sue pagine cartonate rilegate a spago, scritte e colorate a mano, i bambini raccontano chi sono, dove hanno fatto scuola, con quali maestri, su quali materie e con che orario settimanale, cosa è loro piaciuto di più e cosa di meno. La pagina finale è un esempio di bilinguismo applicato al collage: oggetti raccolti durante una passeggiata nel bosco vengono commentati con didascalie in italiano e in pegaese, a rimarcare che la padronanza bilinguistica non può prescindere dal lessico e dalla grammatica italiana.
Il pomeriggio è stato un momento di festa trascorsa al Mulino dei Turri. Giusi Quarenghi ha impastato pane e raccontato storie che affondano nelle origini di questo cibo antico. Ne è sortita una grande pasta madre, nata sotto gli occhi di bambini, genitori, anziani, distribuita cruda a piccole pagnotte e affidata alle cure di tante mani. Una metafora azzeccata per salutare la Scuola Pejo Viva e augurare buona crescita a chi ha studiato qui.




Al Molin dei Turi per far il pane con Giusi.